La sveglia è di buon mattino per sfruttare appieno la giornata che ci aspetta.
Colazione in piazza Garibaldi dalla centrale del caffè, ottima frolla e ottimo caffè: 1 frolla e 2 caffè 4.20Euro.
Proseguiamo e ci dirigiamo in stazione centrale, prendiamo il primo treno per Caserta, e attorno alle 9.00 arriviamo. La stazione è comodissima alla reggia, rimane proprio difronte.
Prima di lasciare la stazione prendiamo un paio di panini per il pranzo dal bar la sosta, 3Euro l’uno belli imbottiti.
Costi
Ci dirigiamo in biglietteria, dove non troviamo coda, qui avrete la possibilità di scegliere se visitare gli appartamenti reali al costo di 18Euro, cosa che consiglio caldamente, oppure al costo di 10Euro solamente i giardini.
Tempo di visita
Il tempo di visita è variabile, anche dal
modo che userete per spostarvi all’interno della reggia. Noi senza l’ausilio di aiuti ci abbiamo messo circa una giornata, dalle 9 del mattino alle 15.00 del pomeriggio, con pausa pranzo di mezzora.
Abbiamo visto: Appartamenti reali, via dell’acqua e giardini Inglesi.
Spostarsi all’interno della reggia
Vi sono date numerose possibilità:
- A piedi (solo la via dell’acqua a/r sono 6km)
- Bus elettrici: al costo di 2.50Euro a/r
- Bici: 4Euro normale 6Euro all’ora l’elettrica poi dalla terza ora 50% in meno
- Golf car: Percorso dei giardini inglesi o via dell’acqua e bosco vecchio 10Euro a testa
Il tutto è acquistabile prima di iniziare la via dell’acqua, immediatamente dopo la visita degli appartamenti reali.
Iniziamo
Appartamenti reali
Decidiamo di iniziare dagli appartamenti reali, consiglio di vederli, solo la scalinata che porta al primo piano vale il prezzo del biglietto. Marmi, affreschi, tutto è sforzoso e bello, stupendi: troviamo proprio all’ingresso l’approfondimento con materiale audio/video sulla realizzazione della reggia, ad opera del grandissimo architetto Vanvitelli, voluta per fare concorrenza alla vicina Versailles da Carlo di Borbone nel 1750, poi ultimata nel 1759.
La via dell’acqua
Lunga 3 km, emozionante e ben visibile fin dall’ingresso della reggia, grazie all’effetto del cannocchiale che attraversa l’intera struttura della reggia e voluto dall’architetto per mettere in comunicazione famiglia reale e popolo.
Iniziamo il nostro cammino: prati curati, natura e silenzio; questa giornata sarà inaspettatamente rilassante, grazie anche agli innensi spazi comuni.
La prima: fontana Margherita, è al centro di una piccola piazzetta circolare, con siepi ben curate, intervallate da alcune statue e un bel giordino con prato curato e fiori.
La seconda: è la fontana dei delfini, con una vasca lunga circa 400 metri deve il suo nome ai 3 delfini dalle sembianze grottesche che la terminano, bellissime le enormi carpe, che ci accompagneranno per tutta la via dell’acqua.
La terza: forse la più bella, è quella di Eolo. Fontana monumentale, nell’essenza del Dio dei venti, è ricca di statue in marmo di Montegrande. Il richiamo è all’episodio dell’Eneide in cui Giunone chiede l’intervento di Eolo per allontanare Enea dall’Italia. Purtroppo non fu mai terminata, e, lasciatemelo dire, lo stato di conservazione non è dei migliori: La zona dietrostante è chiusa dagli anni 70′, molti ugelli non funzionano, nella cascata principale è ben visibile il muschio e le statue sono tendenti al nero più che al bianco brillante. Speriamo in un restauro.
La quarta: la fontana di Cerere, detta anche zampilliera, a suo tempo, girando una chiave, venivano azionati numerosi zampilli d’acqua, da qui il suo soprannome. Circondata da amorini e Neidi, Cerere sostiene un medaglione con la Trinacria, simbolo della Sicilia.
La quinta: Ad opera di Gaetano Salomone la fontana di Venere e Adone è circondata da ninfe, puttini e cani. La Dea Venere cerca di trattenere Adone, pregandolo di non inoltrarsi nel bosco. Sulla sinistra un cinghiale, che come narrato nella metamorfosi di Ovidio è il Dio Marte nei panni del cinghiale, geloso ucciderà adone.
E finalmente arriviamo all’ultima, splendente, appena restaurata: la fontana di Diana e Atteone. Atteone, avendola guardata mentre faceva il bagno, viene trasformato in cervo e sbranato dai suoi stessi cani (metamorfosi di Ovidio). Al si sopra, sarebbe visitabile, ma chiusa per lavori la cascata che alimenta tutta la via e la reggia stessa, merito dell’acquedotto Carolino.
Vi lascio con qualche altro scatto tra via dell’acqua e fontane.
I giardini Inglesi e criptoportico
Arrivati al culmine della via, con la reggia alle spalle, sulla destra troviamo l’ingresso per i giardini Inglesi.
Inaspettati per la loro bellezza, sono super curati e ricchissimi di scorci, alberi e fiori particolarissimi.
Possiamo trovare (la lapide) del primo albero di Japonica Camelia arrivata in Europa, nel 1786, o una piccola foresta di bambù, che ti proiettano direttamente a Kyoto. Da non perdere poi il criptoportico, delle finte rovine Romane, immerse nel verde, una vera chicca.
Rientro e cena
Prendiamo un treno regionale che da Caserta di riporti a Napoli, al rientro i tempi di percorrenza sono un pó più lunghi, circa 45minuti (all’andata 30).
Finalmente, dopo una tanto attesa doccia è il momento di una bella pizza. Stasera siamo indecisi, molti ci hanno sconsigliato Sorbillo, dicendo che ormai è troppo commerciale; ebbene, per noi è stata la miglior pizza mai mangiata!
Da Gino e Totó Sorbillo
Sito in via dei Tribunali, in piena spaccanapoli, troviamo la mia pizzeria preferita, pizzeria storica.
C’è folla, non si accettano prenotazioni, ma una signora all’ingresso marca il vostro nome, per poi chiamarvi con un microfono. Siamo arrivati alle 19.30 e seduti attorno alle 20.00. Ordiniamo una Margherita Adriana per 6.90Euro, semplice margherita con l’aggiunta di ricorta di bufala (stra-to-sferica) e una Margherita bufala per 8.90 Euro; l’impasto era una nuvola, ben steso…una goduria. Spesa totale 27Euro.